Diritto Vitivinicolo · Marzo 1, 2021

Immagine di un laboratorio durante la fase di analisi fisico chimica del vino per la certificazione

La certificazione del vino

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Una fase importantissima per la messa in commercio della maggior parte dei vini è quella della 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, che rappresenta lo strumento di tutela per il consumatore.

I protagonisti di questa fase sono gli 𝐎𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐬𝐦𝐢 𝐃𝐢 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐨 (𝐎𝐃𝐂), incaricati quali soggetti terzi autorizzati dal 𝐌𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨 a svolgere le attività di controllo per la produzione dei vini a Denominazione D’Origine (DOP ed IGP), per quelli biologici e per i vini varietali.

Gli ODC operano solo se accreditati da 𝐀𝐜𝐜𝐫𝐞𝐝𝐢𝐚 (Ente Unico Nazionale di accreditamento) che annualmente ne verifica la competenza, indipendenza ed imparzialità. Un’ulteriore verifica è effettuata periodicamente dall’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) afferente al Mipaaf.

Per quanto riguarda i vini a DO, in particolare, sulla base del Disciplinare di Produzione viene organizzato il 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐢 che riguarda tutta la filiera, dai viticoltori agli imbottigliatori, e che prevede due fasi: il controllo documentale ed il controllo ispettivo. Molto importante è che in tutte le fasi dei piani di controllo deve essere garantita e verificata la tracciabilità del prodotto.

L’iter di certificazione inizia con la richiesta di prelievo da parte dell’Azienda e, dopo la verifica della rispondenza dei carichi da parte dell’ODC, prosegue con il prelievo del campione. Una bottiglia del vino campionato è utilizzata per l’analisi chimico-fisica in un laboratorio accreditato; una per l’analisi organolettica nella Commissione di Degustazione. 𝐍𝐨𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐢𝐭𝐚̀ possono essere rilevate in ogni fase del processo di certificazione, ed a seconda della gravità e della tipologia sono previsti specifici strumenti utili alle Aziende per impugnare il provvedimento o correggere eventuali errori.

Con la fase della certificazione si garantisce così che sulle nostre tavole arrivino solo vini che rispecchiano le caratteristiche dovute alla tipologia corrispondente per quanto concerne il gusto e la qualità.

La normativa di riferimento

Degli Organismi di Controllo si parla nell’art. 64 della Legge n. 238/2016, intitolato “Controlli e vigilanza sui vini a DO o IG”.

Composizione ed operato delle Commissioni di Degustazione sono regolati all’art. 65 della stessa Legge.

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