Diritto Vitivinicolo · Marzo 2, 2021

i consorzi di tutela: normativa e legge

I Consorzi di Tutela

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Nei post precedenti abbiamo già parlato delle caratteristiche dei vini ad Indicazione Geografica: dalla loro classificazione all’importanza dei disciplinari di produzione.

Un ruolo di assoluta rilevanza all’interno dell’intera filiera produttiva del settore vitivinicolo è, di certo, quello riconosciuto ai 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐨𝐫𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚, i quali hanno nel tempo valorizzato e tutelato le denominazioni d’origine man mano riconosciute.

I Consorzi di Tutela: cenni legislativi

In ambito comunitario il Reg. Ue 1308/2013 (artt. 152 e 153) ha fissato i compiti delle organizzazioni dei produttori, mentre a livello nazionale la disciplina inerente il funzionamento dei Consorzi di tutela dei vini DOP e IGP è dettata dal 𝐃𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐌𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞 𝟏𝟖 𝐋𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟖, attuativo del Testo Unico del Vino.

La 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 di Consorzio di tutela è fornita, appunto, dal summenzionato Decreto: I Consorzi di tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini sono costituiti ai sensi dell’art. 2602 e ss. del codice civile fra i soggetti viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori della denominazione.

I compiti dei Consorzi di Tutela

È compito del 𝐌𝐈𝐏𝐀𝐀𝐅 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐝 𝐮𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐨𝐫𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚. Quest’ultimo deve essere rappresentativo di almeno il 35 per cento dei viticoltori e di almeno il 51 per cento della produzione di competenza dei vigneti dichiarati a DOP o IGP, calcolata sulla base del quantitativo rivendicato e/o certificato, negli ultimi due anni, inteso come media.

Gli 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢 riservati ai Consorzi sono contenuti nell’𝐚𝐫𝐭. 𝟒𝟏 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋.𝟐𝟑𝟖/𝟐𝟎𝟏𝟔. Tra questi:

  • svolgere compiti consultivi relativi alla denominazione interessata;
  • svolgere attività di assistenza tecnica, di proposta, di studio della DOP o IGP, nonché ogni altra attività finalizzata alla valorizzazione della denominazione sotto il profilo tecnico dell’immagine;
  • collaborare alla tutela e alla salvaguardia della DOP o dell’IGP da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni, uso improprio delle denominazioni tutelate;
  • svolgere, nei confronti dei soli associati, le funzioni di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi della relativa denominazione.

𝐈𝐧 𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐨𝐝𝐢𝐞𝐫𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝟏𝟐𝟎 𝐢 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐨𝐫𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐯𝐢𝐧𝐢 (potete trovare l’elenco aggiornato sul sito internet del Mipaaf). Il lavoro di ogni Consorzio, dunque, improntato allo stretto rapporto con le realtà produttive, da quelle a conduzione familiare sino ai grandi gruppi del settore, si concentra 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨.